Idee per la smart city un paniere di proposte dalle imprese del Rict - DAI DEFIBRILLATORI AL METEO, AL MONITORAGGIO DEI FRAGILI. «VISIONE NUOVA» (articolo da Libertà del 23/2/2022)

Sensori in grado di allertare i visitatori dei parchi in presenza di vento forte, un monitoraggio in tempo reale del funzionamento dei defibrillatori presenti in città e un sistema in grado di controllare i parametri biometrici delle persone più fragili, così da permettere un intervento più tempestivo. Sono solo tre dei progetti contenuti in “Piacenza Smart City”, la proposta progettuale proveniente dal tavolo “IoT” del Rict di Confindustria Piacenza e donato al Comune nei giorni scorsi secondo il protocollo stilato lo scorso dicembre. Nove le aziende coinvolte: Adyda S.r.l., Bt Enìa Telecomunicazioni S.p.A., CShark S.r.l., DigitalPlatforms S.p.A., ISI S.r.l., Naquadria S.r.l., Studi Magnetici Internazionali, Team Memores Computer S.p.A., Techmakers S.r.l.(Gruppo Telema). Stessa lingua «Ciò che abbiamo consegnato al Comune di Piacenza non è solo un insieme di proposte, ma una visione di come la nostra città potrebbe migliorare grazie alle tecnologie che le aziende del territorio sono in grado di offrire», spiega Stefano Guglielmetti, presidente del Rict. Acronimo di Ricerca, Innovazione, Comunicazione e Tecnologia, il Rict è una rete delle aziende di Confindustria Piacenza che operano nei settori della ricerca, dell’Ict (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) e del marketing.

«Un gruppo di realtà che tutti i giorni operano per portare gli sviluppi tecnologici nel mondo reale, realizzando ciò che fino a pochi anni fa era solo fantascienza », prosegue Guglielmetti. «Le aziende del Rict parlano la stessa lingua, anche se con accenti diversi. Le possibilità offerte dalla tecnologia al giorno d’oggi sono così vaste che quando le aziende hanno realmente desiderio di collaborare e scambiarsi idee, quasi mi viene da dire che i risultati vengono da sé». 64mila sensori «La proposta progettuale del Rict, che prevede interventi lungo 5 direttrici (smart green, smart building, smart security, smart mobility e smart business) propone un piano che comprende la creazione di una rete piacentina con un potenziale di circa 64mila sensori basati sulla tecnologia LoRaWAN, ma anche l’impiego di tutte le altre tecnologie esistenti ed emergenti - continua Guglielmetti.

«Una rete aperta a tutti i cittadini che vogliano contribuire, ma allo stesso tempo sicura, grazie alla crittografia dei dati trasmessi, salvati presso un centro dati a Piacenza». L’impatto Tante parole e tecnologie, ma questo progetto che applicazioni concrete avrebbe? «Opere con un grande impatto potenziale nella vita dei cittadini», risponde Guglielmetti. «Pensiamo ad una infrastruttura che ottimizza l’irrigazione delle aree verdi oppure monitora il consumo dell’acqua degli edifici scolastici, così da individuare immediatamente malfunzionamenti e perdite. Ma anche, più banalmente, controllare all’istante quali parcheggi in città sono occupati e quali no. Le applicazioni, va da sé, sono pressoché infinite».

La collaborazione «La collaborazione instaurata con il Rict di Confindustria - sottolinea il vice sindaco del Comune di Piacenza, Elena Baio - è preziosa, perché consentirà di declinare in diversi ambiti, di quotidiana utilità per i cittadini, quel percorso di innovazione e ricerca che sta portando l’Amministrazione comunale a rendere i servizi sempre più accessibili, efficaci e a misura delle esigenze delle persone, come avviene con lo Sportello Telematico Polifunzionale che ad oggi ha portato online, con operatività 24 ore su 24 e a portata di un semplice click, il 90% delle pratiche dell’ente ». Trasformazione digitale E prosegue Baio: «Poter contare sulle competenze e sulla visione lungimirante di cui questo cluster di aziende è portatore, significa per l’Amministrazione comunale valorizzare le eccellenze imprenditoriali del territorio, costruendo sinergie che ci permettono di accrescere e rendere ancor più incisivo l’impegno per la trasformazione digitale, sempre in una prospettiva funzionale e a beneficio della collettività. Una città smart è quella in cui i miglioramenti sono tangibili e capaci di rispondere alle attese e ai bisogni di tutti».